Belli, biodegradabili o riciclabili: la nuova frontiera del packaging
Imballi d’arte, di fantasia, di moda, ma soprattutto riciclabili, e, come minimo, biodegradabili. Se quelli tradizionali e realmente ecologici come la carta e il cartone sono in assoluto i preferiti dai consumatori in tutto il mondo, ecco in arrivo le bioplastiche, purché prodotte, come accade per le PlanBottle di Coca Cola, in zone a naturale destinazione agraria, non da deforestazione.
La ricerca sta generando continue innovazioni, ma è su carta e cartone che si sta investendo perché, in realtà, sono il modo più “naturale” e salutare per contenere e porgere i prodotti alimentari. L’ultimo è stato lanciato dall’azienda SADA Imballaggi, H2Obox, un cartone ondulato che sembra destinato a rivoluzionare il mercato dei cibi freschi. Adatto anche ai prodotti lattiero-caseari, si è rivelato ottimo per tutti i frozen food e l’ortofrutta.
Impermeabile e personalizzabile
Si tratta di una scatola impermeabile all’esterno e a tenuta liquidi all’interno, ecologica, sostenibile, macerabile al 100%, e personalizzabile nella forma e nella grafica, facile da montare, che può essere consegnata stesa su pallet occupando così uno spazio ridotto, ottimizzando le spese di trasporto. E con costi di smaltimento contenuti di circa 4 euro a tonnellate. A promuovere la ricerca nel packaging sono spesso gli specialisti in imballi di lusso come ha messo in rilievo l’ultima mostra sul packaging di lusso che si è tenuta di recente a New York. Di lusso, ma ecologico come quelli in foglia di bamboo (usato da secoli in Asia) e in fibra di zucchero di canna.