PNRR: i 6 obiettivi da raggiungere e il principio DNSH
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è titolare di 10 progetti di investimenti e un progetto di riforma e prevede il raggiungimento di 6 missioni in piena coerenza con i pilastri del Next Generation EU.
L’obiettivo è costruire le basi per uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia garantendo una rapida attuazione dei progetti, attraverso una semplificazione degli strumenti per favorire un incremento della produttività.
Le risorse assegnate al Mise per attivare gli investimenti ammontano a 18,161 miliardi.
Prima di approfondire punti e missioni del PNRR Nazionale, è però necessario fare un passo indietro e comprendere contesto, cause ed esigenze che hanno portato alla necessità di ideazione e attuazione di questo Piano.
PREMESSA
La pandemia da Covid-19 ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Nel 2020, il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9%, a fronte di un calo nell’Unione Europea del 6,2%. Ad essere particolarmente colpiti, sono stati donne e giovani e questi problemi sono stati ancora più accentuati nel Mezzogiorno.
Dietro la difficoltà dell’economia italiana di tenere il passo con gli altri paesi avanzati europei, c’è l’andamento della produttività, molto più lento che nel resto d’Europa. Tra le cause principali c’è l’incapacità di cogliere le molte opportunità legate alla rivoluzione digitale, dovute sia alla mancanza di infrastrutture adeguate, sia alla struttura del tessuto produttivo. Quest’ultimo è caratterizzato da una prevalenza di piccole e medie imprese che sono state spesso lente ed impossibilitate nell’adottare nuove tecnologie e muoversi verso produzioni a più alto valore aggiunto. La scarsa familiarità con le tecnologie digitali caratterizza anche il settore pubblico.
L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU (NGEU). Un programma molto ambizioso che prevede investimenti e riforme per:
- accelerare la transizione ecologica e digitale;
- migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori;
- conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.
L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il dispositivo RRF richiede a sua volta agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
ll Piano di rilancio dell’Italia
Il PNRR Nazionale si sviluppa intorno a tre assi strategici:
Transizione ecologica
Il piano mira a ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare l’instabilità territoriale, minimizzare l’impatto delle attività di produzione sull’ambiente, migliorare la qualità della vita, la sicurezza ambientale e la competitività del nostro sistema produttivo, per lasciare una Nazione più verde e un’economia più sostenibile alle generazioni del futuro.
Digitalizzazione e innovazione
La digitalizzazione e l’innovazione di processi, prodotti e servizi rappresentano un fattore fondamentale e necessario per la trasformazione del Paese e devono essere alla base di ogni politica del PNRR.
Inclusione sociale
Garantire una piena inclusione sociale significa favorire la coesione territoriale, superare le disuguaglianze e migliorare l’economia del Paese. Le priorità sulle quali puntare in questo ambito sono: parità di genere, protezione e valorizzazione dei giovani e superamento dei divari territoriali.
Nel dettaglio, più del 20% delle risorse sono state assegnate ai progetti per la transizione digitale e più del 37% alla transizione ecologica.
Missioni del Piano
Il PNRR si articola in sei Missioni, in linea con i sei Pilastri menzionati dal Regolamento RRF (Recovery e Resilience Facility)
- DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITA’, CULTURA E TURISMO
- RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
- INFRASTRUTTURA PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE
- ISTRUZIONE E RICERCA
- INCLUSIONE E COESIONE
- SALUTE
Ogni missione contiene un determinato numero di «componenti» pari a 16.
Le Amministrazioni pubbliche sono le responsabili dell’attuazione dei singoli interventi richiesti dal PNRR, le quali hanno il compito di effettuare i controlli sulle procedure e garantire la tracciabilità di tutte le operazioni.
Il 30 dicembre 2021 il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha pubblicato una Guida Operativa per aiutare le Amministrazioni a valutare gli interventi da finanziare nell’ambito del PNRR. Il documento, in particolare, ha lo scopo di fornire tutte le indicazioni per la verifica del rispetto del Principio di «non arrecare danno significativo all’ambiente». Questo stabilisce che tutte le misure dei Piani Nazionali per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), debbano essere conformi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH), sancito dal Regolamento Tassonomia all’art. 17.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza agisce in un arco temporale che va dal 2021 e al 2026.
Il Principio DNSH e i 6 obiettivi ambientali
Questo principio ha origine da una complessa ed elaborata normativa europea ossia: la Tassonomia delle attività economiche ecosostenibili. Questa definisce e classifica quali attività economiche possono definirsi sostenibili e a quali condizioni. In questo modo l’Unione Europea intende superare definitivamente l’assenza di una definizione univoca del concetto di sostenibilità.
A raggiungimento di tale scopo, sono stati innanzitutto individuati 6 obiettivi ambientali:
- Mitigazione dei cambiamenti climatici
- Adattamento ai cambiamenti climatici
- Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine
- Transizione verso un’economia circolare
- Prevenzione e riduzione dell’inquinamento
- Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi
Alla luce delle missioni elencate, la Tassonomia ha previsto 3 requisiti che un’attività deve rispettare per essere definita eco-sostenibile:
- Deve fornire un contributo sostanziale ad uno dei sei obiettivi ambientali;
- Non deve arrecare un danno significativo a nessuno degli altri obiettivi ambientali (DNSH);
- Deve rispettare le garanzie sociali minime.
È in questo contesto che si inserisce quindi, il principio di «non arrecare danno significativo», come requisito di sostenibilità ambientale.
La scelta di subordinare i fondi del PNRR al totale rispetto del principio di DNSH è strettamente connessa alla strategia europea del nuovo Green Deal (dal quale discende a sua volta lo stesso progetto della Tassonomia) ed è finalizzata a favorire la transizione verde di tutto il continente europeo.
GRUPPO SADA grazie ai VALORI che da sempre lo contraddistinguono, si impegna ad agire quotidianamente nell’ambito del rispetto del principio DNSH e degli obiettivi ambientali menzionati creando progetti di miglioramento con clienti e fornitori per ridurre i suoi impatti di filiera.