Single Use Plastics: cosa stabilisce la Commissione Europea?
Nuova stretta sulla plastica monouso varata dalla Commissione UE. Dal 3 luglio 2021, infatti, tutti i prodotti in plastica dovranno rispettare i requisiti e le restrizioni stabilite dalla direttiva del 2019/904, anche conosciuta come direttiva SUP (Single Use Plastic).
Lo scopo è quello di ridurre l’impatto dei prodotti di plastica sull’ambiente. Le linee guida e i requisiti che dovranno essere rispettati sono stati recepiti il 31 maggio scorso dalle varie nazioni, affinché il provvedimento sia messo in vigore a partire dal 3 luglio c.a.
La definizione di Single Use Plastic
Le linee guida illustrano la definizione di “plastica”, che comprende quei materiali costituiti da un polimero al quale possono essere aggiunti sostanze e additivi che rappresentano il componente strutturale principale dei prodotti finali.
Fanno eccezione i polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente. Sono esentati anche prodotti come pitture, inchiostri e adesivi. Le plastiche biodegradabili/ bio-based sono considerate a tutti gli effetti plastiche ai sensi della Direttiva SUP.
Tale indicazione però sarà soggetta a riesame nel 2027, proprio perché il settore degli imballaggi in plastica è in continua evoluzione. Si parla, in tal senso, di una normativa ad hoc che riguardi la plastica biodegradabile e compostabile.
Tale direttiva dovrebbe essere sviluppata nel 2022, per capire quali sono le possibili applicazioni e in che modo può essere vantaggioso per l’ambiente il loro utilizzo.
Cosa dicono le Linee Guida sui prodotti a base di carta e rivestimento in plastica
Per i prodotti monouso che presentano una base in carta e rivestimento in plastica, l’orientamento è quello di farli rientrare nel campo di applicazione della direttiva.
In questi casi lo strato di plastica viene applicato come rivestimento della superficie per proteggerla da acqua, grasso ed altri agenti che possono contaminare l’interno. Nel caso di un prodotto composito, il prodotto finale viene considerato in parte plastica, per cui i materiali utilizzati devono rispettare le linee guida stilate.
Gli imballaggi flessibili, come quelli compositi, rientrano nel campo di applicazione della Direttiva quando sono utilizzati per consentire alimenti destinati al consumo senza cottura o preparazione.
Ciò comporta che il packaging di una serie di prodotti, dalla frutta secca alle merendine, fino agli involucri dei surgelati, siano soggetti all’applicazione della Direttiva, mentre sono esenti le confezioni di cereali e di pasta essiccata.
Quali sono i prodotti che non potranno più essere immessi sul mercato?
A partire dalla data di applicazione della direttiva non sarà possibile immettere nuovamente sul mercato tutti i prodotti che contengono plastica oxo-degradabile, oppure prodotti come posate monouso, contenitori in polistirene espanso e i relativi tappi e coperchi.
Etichettatura prodotti per l’igiene personale
Salviette umide, assorbenti, tamponi e così via saranno prodotti che dovranno essere etichettati in maniera tale che il consumatore sia informato sul contenuto di plastica e sui rischi per l’ambiente.
Inoltre, è richiesto un ruolo più attivo da parte delle case produttrici nell’azione di sensibilizzazione sulle tematiche del riciclo e sull’impiego della plastica. Serve poi una partecipazione per il recupero e il trattamento dei rifiuti, così da raggiungere gli obiettivi per il riciclo previsti per la plastica nel corso dei prossimi anni.